DSGA facenti funzione: rischio licenziamento con il nuovo concorso

Scritto da il 13 Dicembre 2020

Oltre 600 funzionari amministrativi della scuola chiedono a gran voce al Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, una procedura riservata di assunzione in deroga al titolo di studio, per non essere licenziati entro il prossimo 31 agosto. Intanto, però, per 250 colleghi campani il licenziamento è già avvenuto. La loro qualifica si riassume in un acronimo incomprensibile, sono i “D.S.G.A. f.f.”, ossia i Direttori dei Servizi Generali ed Amministrativi della scuola facenti funzione, un migliaio sparsi su tutto il territorio italiano che, dopo un ventennio speso su incarichi di primaria importanza per la gestione delle singole istituzioni scolastiche, ora rischiano di essere licenziati a causa di un bando concorsuale che non ha consentito loro di rientrare nei parametri di legge. Un gioco beffardo del destino che li vedrà abbandonare coercitivamente un contratto che gli spetta di diritto. Il servizio svolto su incarico specifico con formazione attinente non è valso a garantire loro il contratto a tempo indeterminato, non confermando la stessa mansione assunta fino ad oggi. Ai veterani della scuola subentreranno i neoassunti dalle graduatorie di merito, spesso privi di esperienza. Tecla Tiberio, responsabile Nazionale degli Assistenti Amministrativi facenti funzione di Direttori dei Servizi Generali ed Amministrativi  di Feder ATA, dichiara: «Siamo direttori di fatto, sempre in trincea, a cui, però, è negato il riconoscimento della qualifica di titolari. Sfruttati per anni, siamo stati scalzati da un concorso, revocati a metà anno scolastico da una legge-beffa e ora rischiamo, se va bene, di finire a fare da balie ai nuovi assunti. Tutto questo in piena emergenza sanitaria». Per capire il ruolo di questa figura parallela basti sapere che ad oggi circa il 35% delle scuole italiane è sprovvisto del Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi (DSGA) e il prossimo anno scolastico il fenomeno sfiorerà il 43%. Si tratta di una figura emblematica, che unisce i delicati fattori economici alla gestione delle dinamiche interne ad ogni scuola. Per far fronte a questa carenza organica il MIUR, negli anni, ha garantito una figura sostitutiva, formandola al ruolo di direttori amministrativi con incarico di facente funzione (f.f.). Hanno contribuito per quasi un ventennio al buon funzionamento delle istituzioni scolastiche, occupandosi del regolare funzionamento delle scuole e degli uffici di segreteria. Con l’istituzione del concorso ordinario, per decreto direttoriale 2015 del 20/12/2015 e decreto ministeriale n° 863 del 18/12/2018, si è omessa, però, la postilla derogante i titoli di studio che attuasse un concorso riservato per un migliaio di funzionari che attualmente già lavorano sui posti banditi e che saranno licenziati con la decorrenza dei nuovi contratti a tempo indeterminato dalla graduatoria di merito del concorso ordinario. Sono evidenti però i margini di contraddizione in merito alla deroga dei titoli: utilizzata per alcune procedure, come quella della mobilità, ma non per la conferma del ruolo con la stipula del contratto a tempo indeterminato per i funzionari bistrattati tramite un concorso riservato. Tra le varie procedure prese in esame: la nota segnata dal numero di protocollo 17702 del 12/11/2019 dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna che chiarisce come il servizio svolto sia riconosciuto per la mobilità professionale verticale in deroga al titolo di studio e i concorsi per soli titoli per il personale Ata. Ma i Direttori dei Servizi Generali ed Amministrativi non fanno parte del personale Amministrativo Tecnico ed Ausiliare – ATA? Il presidente nazionale di Feder ATA, Giuseppe Mancuso, ha chiesto l’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nel frattempo a Caserta, difesi dall’avvocato Giorgio Zeoli, i “DSGA f.f.” si preparano a dare battaglia in tribunale, dinanzi al giudice del lavoro, e a costituire un’associazione. Non ce l’hanno con chi ha vinto il concorso, ma con il sistema “usa e getta”. «Ad oggi con il licenziamento di 250 direttori amministrativi facenti funzione in Campania siamo arrivati al punto di non ritorno di un’azione che denunciamo dal 2015 chiedendo l’emanazione di un concorso riservato per i facenti funzione, ma i vari governi, soprattutto l’attuale, non si sono mai assunto il dovere di emanare un decreto adeguato all’assunzione di tutti gli interessati del settore, istituendo solo una procedura concorsuale di tipo ordinario – afferma il presidente nazionale di Feder Ata, Giuseppe Mancuso -. Il concorso ordinario si è dimostrato una farsa per l’inserimento di figure idonee in questo settore e che attendevano la giusta stabilizzazione. Lo Stato Italiano è inadempiente rispetto ai propri dipendenti statali e se consideriamo le ambiguità del caso si può affermare che lo Stato sia il peggior datore di lavoro. Ciò che si è verificato oggi in Campania, e presto si ripeterà in Toscana, è assurdo: centinaia di colleghi, che sono stati incaricati al 31 agosto, oggi sono stati scalzati dalle nomine dei vincitori di concorso anche laddove la prova non è stata espletata in tempo utile per l’avvio dell’anno scolastico, come è accaduto appunto in Campania ed in Toscana, ma che possono prendere servizio immediatamente e con effetto giuridico all’1 settembre. Ma il Governo e il Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, comprendono che la parte amministrativa ha delle responsabilità enormi? Con una pandemia in atto la gestione delle scuole risulta più delicata, non è adeguato attuare in corso d’anno avvicendamenti destabilizzanti, in questo caso il Governo ha fallito». Continua la responsabile Nazionale dei Direttori dei Servizi Generali ed Amministrativi f.f. di Feder Ata, Tecla Tiberio: «I direttori amministrativi della scuola facenti funzione sono assistenti amministrativi che, per anni, hanno redatto bilanci, operato pagamenti, gestito il personale Ata; un ruolo di grande responsabilità, sottoposto al rigido controllo dei revisori dei conti e al rischio di sanzioni. Per ottenere la titolarità dell’incarico hanno chiesto l’espletamento di un concorso, promesso sulla carta e poi bocciato all’attuale Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina». A settembre hanno firmato un contratto; ora, in corso d’anno scolastico, gli sarà revocato l’incarico che li impegnava fino al 31 agosto 2021. Risultato? Risponde Tiberio per l’intera categoria lavorativa in analisi: «Ritornare a fare gli assistenti amministrativi nella stessa scuola dove sono stati direttori e dove, in alcuni casi, mancano per loro scrivanie, computer e mansioni, se non quella di tutoraggio gratuito dei neoassunti. Una vera e propria retrocessione dal sapore amaro. In uno Stato di Diritto e di buonsenso si espleterebbe quel concorso per i facenti funzione e si eseguirebbe, solo dove necessario, l’avvicendamento alla fine dell’anno scolastico, ma il ministero non ne vuole sapere. E lo scontro sarà inevitabile».

Foto di herbinisaac da Pixabay 


Opinione dei lettori
  1. Anna laurano   Di   14 Dicembre 2020 alle 21:49

    Sono una da DSGA ff uscente , regione Campania provincia di Napoli . L articolo è ben articolato ed esaustivo .Vivo direttamento questo disagio ambientale , in meno di 24 ore sono stata sfrattata dal mio ufficio., il personale non trova il modo di rivolgersi confuso dalla mia retrocessione. Sembra dovuto il tutoraggio … . Io non è giusto è mortificante . Mi sento proprio fuori posto .

  2. DIANA MANFREGOLA   Di   14 Dicembre 2020 alle 21:55

    Se ai dsga ff non si riconosce il loro merito quello del ruolo ma sono stati solo usati a questo punto di dovrebbero invalidare tutti gli atti da noi firmati sia quelli x i revisori, sia i mandati, riversati conto consuntivo ed altri atti ancora

  3. Luisa Dergano   Di   16 Dicembre 2020 alle 22:29

    La nostra esperienza, le nostre capacità non hanno prezzo ,nessun concorso beffa ci può superare . NOI siamo e saremo sempre NOI.

  4. cesare   Di   18 Gennaio 2021 alle 11:02

    Uno schifo di complotto che dura da vent’ anni contro le lauree specifiche a favore di deroghe che ora hanno voluto sanare con concorso inutile e con danno erariale conseguente dimenticando però i pochi interni provvisti di titolo specifico che avevano diritto a percorsi interni o riservati.

  5. Carmela   Di   26 Gennaio 2021 alle 20:23

    Ho iniziato la mia esperienza come DSGA f.f. tre fa in una scuola dove da circa una decina d’anni, alla fine di ogni anno scolastico, con la mobilità, la segreteria continuava a “svuotarsi”. L’anno in cui sono arrivata hanno assunto servizio assistenti amministrativi alla prima esperienza o al massimo al secondo incarico con poche conoscienze alle spalle ma tutti con grande voglia di imparare. Ho avviato una serie di attività amministrative ed organizzative per creare una “nuova scuola”. Ho lavorato senza tregua per espletare il mio lavoro e per formare ogni assistente amministrativo. Il secondo anno si é insediato un nuovo gruppo di ass. Amm. con i quali ho ripetuto un altro anno di formazione. Il terzo anno, quando finalmente dovevo raccogliere i frutti di tanto duro lavoro, sono stata rimpiazzata da una vincitrice di concorso “mai entrata in una scuola”. L’ho affiancata con la massima disponibilità e con l’animo di chi adesso doveva eseguire quanto chiesto da Ds e Dsga come tutti gli altri assistenti amministrativi. Il risultato quotidiano era che la teoria assimilata dalla Dsga, con il concorso, era completamente scollegata dal lavoro esecutivo ed organizzativo dai mille imprevisti quotidiani. Un giorno, senza che io avessi mai richiesto nulla, mi disse che era dispiaciuta di non potermi riconoscere come sostituta della DSGA perché “non ero qualificata”. Con tanta meraviglia la frase non mi toccò più di tanto, però ero arrabbiata con quello Stato per il quale lavoro da diciotto anni con forte senso del dovere, con il desiderio di offrire, ogni giorno, un servizio professionale ed adeguato alle situazioni, un servizio verso ogni persona che entra in contatto con la Scuola, alunni, genitori, personale, fornitori, tirocinanti, volontari… Oggi non sono più pronta a lasciarmi mettere da parte come più volte ho cercato di convincermi. Non voglio arrendermi, quando, ironia della sorte… , io e qualche altra collega siamo state contattare per fare da tutor ai neo-immessi in ruolo DSGA. Ho sempre creduto in quello che faccio e adesso è tempo di farci sentire. Non voglio avere il rimpianto di non aver lottato per quello in cui credo. Lo dobbiamo a noi stessi

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