Misure per il contrasto agli stereotipi di genere e per la promozione della diversità e dell’inclusione nei testi scolastici
Scritto da Filomena Taverniti il 20 Ottobre 2020
Il 13 Ottobre presso la Camera dei deputati è stata presentata la proposta di legge Dalla parte delle bambine, Misure per il contrasto agli stereotipi di genere e per la promozione della diversità e dell’inclusione nei testi scolastici, primo firmatario l’onorevole Alessandro Fusacchia, assieme a Lia Quartapelle, Paolo Lattanzio, Laura Boldrini, Alessandra Cannizzaro e Lucia Ciampi, alla presenza di Vittoria Casa, presidente della commissione Istruzione della Camera. Una proposta che interessa da vicino la scuola, la scelta dei libri di testo e l’editoria di settore. Gli obiettivi che si prefigge sono alti, quelli di un cambiamento oggettivo di paradigma, perseguendo la strada della formazione necessaria per l’editoria e la classe docente. Quali componente di Indici Paritari, un gruppo di docenti impegnate sulla riscrittura del canone delle discipline e sull’utilizzo di un linguaggio non sessista nei libri di testo, abbiamo avuto l’onore di assistere alla conferenza stampa con vivo interesse: per una volta la politica chiede di far rete, di muoversi dal basso per un dibattito inclusivo. Vari voci si sono susseguite, i primi firmatari appartenenti alla VII commissione della cultura, poi Marzia Camarda e Alessandro Valera, portavoci del direttivo di Movimenta, la piattaforma politica che ha lavorato direttamente alla proposta, Andrea Colamedici e Maura Gancitano di Tlon, Francesca Cavallo, autrice di libri per bambini e bambine per l’editoria. Per fugare qualsiasi dubbio l’onorevole Fusacchia chiarisce che la legge è lungi dall’avere un intento censorio ma auspica alla valorizzazione della diversità tramite l’adeguamento agli standard internazionali attraverso una formazione degli editor interni ed esterni alle case editrici scolastiche e affida all’Osservatorio nazionale sulla diversità e l’inclusione la revisione professionale. Infatti la mole di testi prodotti annualmente nel Paese non permette un controllo di qualità, la soluzione starebbe nella innovazione formativa, attraverso un circolo virtuoso tra scuola, territorio, associazioni e campagne di policy (Marzia Camarda). Mostrare la diversità è fare esercizio di democrazia (Francesca Cavallo) soprattutto in un momento campale come questo. Stare dalla parte della parità fa della scuola il luogo predisposto alla crescita dove l’educazione stereotipata venga abolita (Lucia Ciampi). Proprio lo scorso anno il governo produceva una legge quadro sulla lettura, la legge Piccoli Nardelli DDL S. 1421, per cui l’educazione alla lettura è alla base della crescita economica, sociale e culturale (Alessandra Carbonaro). Dare spazio ad altre narrazioni, abbandonare il pensiero escludente, riscrivere i miti, raccontare il personale e partire dalla fioritura della vita (Colamedici e Gancitano), questo si prefigge come inizio di un dibattito che parta dalla società civile e che punti all’empowerment delle bambine e in generale alla diffusione della diversità (Laura Boldrini). “Se consideriamo che l’Italia è al 76esimo posto su 173 paesi per parità di genere è chiaro quanto questa legge sia fondamentale”.
Filomena Taverniti, docente della scuola secondaria, Roma
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