La scuola del Non..

Scritto da il 26 Settembre 2020

Oggi non citerò normative, articoli e quant’altro bensì mi limiterò a fotografare qualche realtà scolastica vicino a me che, in queste ore, sta aprendo i portoni ai suoi amati studenti.

La scuola, ahimè, problema annoso per l’Italia è divenuta argomento clou degli ultimi giorni. Da ogni parte riceviamo di continuo messaggi di ogni tipo, a volte poco confortanti e azzarderei anche poco confortevoli. Nelle ultime ore girano sui social immagini di bambini che scrivono sulle sedie perché i famigerati banchi, tanto idolatrati dalla Ministra, non sono ancora arrivati, alunni con difficoltà costretti a tornare a casa per assenza dell’insegnante di sostegno, adolescenti che giocano con le rotelle, lavoratori e studenti fragili, segnaletiche e distanziatori inverosimili. A ciò si aggiunge l’enorme vacanza di migliaia di cattedre e un concorso per dirigenti scolastici in mano a procure e avvocati che mi auguro trovi la luce che merita.

Dal canto suo, la Ministra tra una comparsata e l’altra ribadisce che tutto è sotto controllo… noi operatori della scuola, invece, alziamo gli occhi al cielo pregando affinché tutto vada bene. In ultimo ma non ultimi, vi sono i genitori, subissati da circolari e moduli da firmare che si disperano, imprecano e minacciano di non far presentare i loro figli a scuola. Si proclamano divieti e decreti, si prevedono mascherine e gel disinfettanti. Noi docenti più confusi che “persuasi” siamo pronti con video e scafandro ad affrontare i primi di’ di scuola illustrando ai bimbi le regole e i divieti. È la scuola del non, del non devi e devi fare come ti dico io… Mi rifiuto oggi, lo ribadisco, di citare articoli e norme di vario genere.

V’è inflazione e confusione ma, nonostante tutto, stamane ho varcato il portone di una piccola scuola di provincia, ubicata in collina con il mar tirreno che fa da sfondo. Avrei dovuto trovare la mascherina all’ingresso ed invece non c’era nulla. Ho indossato una fpp2 acquistata 5 euro in farmacia. Quanto potrò usarla? Quanto durerà? Ho lavorato in questi giorni, ho fatto recuperare a chi se n’è fregato, mi sono disinfettata le mani mille volte tra un esercizio e l’altro ed ho rischiato in nome di un lavoro che sta perdendo naturalezza, colore e buon umore. Tra qualche giorno finalmente rientreremo tutti ma i bimbi non potranno tenersi per mano, dovranno indossare le loro variopinte mascherine e saranno limitati nella loro libertà di azione.. e noi? noi, saremo lì a tranquillizzarli, a dirigere il traffico, impartire le cosiddette regole di sicurezza, controllare il distanziamento sociale in modo che tutto vada bene… Sì, ripetiamo che andrà tutto bene… e la lezione?.. dimenticavo la lezione….

Teresa Torre


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