Banchi a rotelle nel caos…

Scritto da il 3 Agosto 2020

Negli ultimi giorni si fa un gran parlare dei famigerati banchi a rotelle ritenuti indispensabili dalla Ministra per creare “ambienti di apprendimento innovativi e d’avanguardia”. Le domande nascono spontanee e da più parti ci si chiede a cosa servano, del perché di tale scelta voluttuaria viste le carenze strutturali di molti istituti italiani, di chi dovrà produrli e dove saranno collocati e del prezzo che dovrà essere sborsato.

Si sostiene subito che a fronte dei due milioni e mezzo di banchi ordinati, solo 440.000 sono di tipo “innovativo” e quindi essi copriranno solo il 17 per cento degli istituti italiani. Non si comprende pure quali tipologie di scuole li utilizzeranno e quali le regioni interessate. Per ciò che attiene la produzione e distribuzione, il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Arcuri, su nomina della Ministra, si sta occupando delle procedure di scelta della ditta che produrrà i banchi mobili e a tal proposito ha emanato il bando con il quale si stabilisce che “il 5 agosto è il termine per la presentazione delle offerte, il 12 agosto è il termine per la sottoscrizione dei contratti, l’8 settembre è il termine per l’avvio delle consegne dei banchi prolungabile al massimo fino al 12 settembre considerando che il 14 inizia l’anno scolastico”. I tempi dunque sono strettissimi e molte cose non stanno andando per il verso giusto.

D’altro canto la ministra Azzolina con entusiasmo, sostiene questa idea e va avanti per la sua strada, peccato però che l’ambiente d’avanguardia ed innovativo come lo definisce lei, non è solo costituito dalla mobilità dei banchi, bensì da un ambiente sano, pulito, nuovo o per lo meno vivibile e naturalmente privo di carenze strutturali che minano l’incolumità di tutti gli operatori e studenti. Il fattore scuola gioca infatti un ruolo determinante sull’Apprendimento dei ragazzi e l’abbandono educativo che imperversa oggi e ‘ sinonimo di qualcosa che non funziona bene.

Occorre creare ambienti idonei ad accogliere gli alunni con aule ampie, colorate e libere da arredi e all’interno di edifici nuovi e osservanti tutte le norme di sicurezza. In ultima analisi l’aspetto da non sottovalutare è il prezzo. Sui social si dice di tutto, dai 320 euro pagati per ogni banco fino ai 70 euro rintracciati sui siti cinesi, fatto sta che il caos regna sovrano e ad un mese e mezzo dall’ inizio delle lezioni non si comprende bene cosa accadrà. A ciò si aggiunge che l’emergenza Covid, l’introduzione della didattica a distanza come modalità alternativa e tutto ciò che ne è derivato, ad onor del vero non hanno giovato alla neo Ministra. Tuttavia la stessa dovrebbe occuparsi di problemi reali e non fantascientifici soprattutto perché questa nuova decisione potrebbe diventare mera sperimentazione per alcune eccellenze scolastiche e nulla di fatto per tutti gli altri istituti che continueranno a dover fare i conti con le più piccole necessità lasciando ai Dirigenti scolastici l ardua gestione della situazione!

Teresa Torre

Foto di Manfred Richter da Pixabay 


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