Paure, speranze e certezze aspettando settembre
Scritto da redazione il 5 Agosto 2020
Sentimenti contrastanti convivono dentro me in questi giorni. Sono convinto che la scuola debba ricominciare e che debba riprendere in presenza, ma tante sono le domande che mi interrogano e a cui non riesco ancora a dare risposta. Come sarà organizzata la scuola? Ci saranno spazi adatti se le classi non verranno dimezzate? E i bambini: riusciranno a stare fermi e distanziati, a non abbracciarsi e neanche ad azzuffarsi? Riuscirò io a far interiorizzare e rispettare regole che limitano la loro espressione, che li costringono alla distanza e non alla relazione? E se un bambino, spontaneamente, presta la gomma al compagno… e lo contagia? Non so se la colpa sarà mia ma, sicuramente, il senso di colpa non mi abbandonerà facilmente. Di contro, dopo mesi a casa, sono sicuro che i bambini hanno il diritto di potersi incontrare, di vivere la scuola, che non è solo un ambiente, ma un insieme di relazioni, di affetti, di incontri e anche di scontri…
La didattica a distanza ci ha dimostrato (ma ce n’era bisogno?) che anche la casa può essere un ambiente di apprendimento ma… insieme è meglio! Senza i compagni, coi genitori “travestiti” da maestri, la scuola, entrando nelle case, ha rivelato il suo punto di forza: la classe, che è bella proprio perché eterogenea, formata da tanti elementi tutti diversi. Ci siamo accorti ancora una volta che la diversità è una ricchezza, che mancano anche il compagno dispettoso, che tante volte ci ha fatto perdere la pazienza, e quello precisino, sempre attento, che quando ripete la lezione spiega meglio del maestro. Manca la relazione con l’altro e manca la complicità fra i ragazzi e anche l’intesa con l’insegnante, i suoi sorrisi e, forse, anche i suoi rimproveri. Manca la vita vera, quotidiana, vissuta fra quattro mura, che sono nostre.
La mia speranza? Che sia passato il pericolo e che presto si possa tornare alla vita di prima. Spero che questo momento di passaggio venga vissuto con attenzione e nel rispetto delle regole. Solo così potremo tornare a vivere, uscendo dalle nostre case senza preoccupazioni e con la voglia di incontrarci, felici di vederci e, perché no, di tenerci per mano.
Antonio Macchione
Foto: Pexels