DaD: COSA SALVERESTI DI QUESTO ANNO CATASTROFICO?
Scritto da redazione il 13 Giugno 2020
Ieri si è conclusa un’esperienza che per conto della sottoscritta ha veramente poco di entusiasmante. Con il 10 di giugno abbiamo visto la fine di queste contestatissime videolezioni. Oltre ad essere un’insegnante, sono una mamma di due maschietti, uno di 15 anni e uno di 8 anni.
Chiunque affermi che questa è stata un’esperienza positiva non ha idea di ciò che è veramente il contesto scolastico. Inizialmente c’è stato un entusiasmo particolare per l’approccio alla novità. L’uso della tecnologia sicuramente affascina i più giovani quindi chi meglio di loro poteva essere più entusiasta? Passati però i primi tempi le cose si sono fatte pesanti per tutti ed in tutti i contesti.
Alle famiglie è stato chiesto un grosso grossissimo sforzo: controllare il registro, scaricare i compiti, far eseguire i compiti, preoccuparsi di inviare i compiti eseguiti! Tutto questo sarebbe andato bene se la cosa fosse durata 2/3 settimane, non tutto il tempo che è stato richiesto dal Ministero! La scuola è fatta di interazione continua e di socializzazione e non è fatta di trasmissione di compiti.
In particolar modo su un modello scolastico che di “Aula Virtuale” non ha mai avuto nulla. Si è improvvisato un modello inesistente, dove non c‘erano basi su cui poggiarsi. Non le avevano gli insegnanti e tantomeno gli alunni. Ma qualcosa in emergenza covid 19 bisognava fare giusto? E quindi via alle videolezioni. Inizialmente molto belle ma poi? Per esperienza personale io ho bisogno del contatto e dello scambio di sguardi con i miei piccoli! Ciò che ti dà uno schermo non può essere sostituito. Si può portare avanti un programma, si possono passare delle nozioni, ma personalmente penso che la metà dei nostri bambini sia stata molto spaesata da questa innovazione! Senza poi parlare del caos che si è venuto a creare intorno alle sentenze del fermiamo… non fermiamo, che cambiava in modo continuo e repentino, lasciando spiazzati sia insegnanti che alunni.
Per quanto riguarda poi il mio ordine di scuola, cioè la scuola dell’infanzia, non è stato nemmeno preso in considerazione dai più! Noi maestre, chi più chi meno, ci siamo dovute reinventare. Come tanti sapranno la nostra è una scuola esperienziale, se vogliamo laboratoriale., cosa possiamo fare a distanza?
Abbiamo inviato schede, abbiamo letto storie, abbiamo inviato filmati e fatto sentire la nostra presenza. Ma ai bimbi cosa è rimasto d tutto questo? Nulla… assolutamente nulla, è stato un anno perso sia dal punto di vista didattico che in particolar modo dal punto di vista umano! Sono esperienze che non si possono e non si potranno mai rimpiazzare, pensiamo ai ragazzi che dovevano misurarsi con il primo esame. L’orale davanti ad una videocamera? Sul serio? Trovo sia una cosa tristissima, per non parlare della Maturità, forse il periodo più emozionante per un ragazzo che conclude un percorso di vita. Niente, la DAD non può essere un sostitutivo dell’anima, si insegna col cuore, si insegna con lo sguardo e non si può portare avanti nulla senza la presenza di un insegnante in classe!
La scuola è emozione, senza emozione non può esserci apprendimento!
Ci risentiamo presto
CRISTINA SASSO