Una lezione… a distanza
Scritto da redazione il 8 Giugno 2020
Dopo due mesi, ormai mi sono abituato a questa didattica a distanza e, devo dire, si sono abituati anche i bambini. Ma all’inizio sono successi episodi curiosi. Vi racconto la mia prima lezione virtuale.
Non vedevo i bambini da un po’ e vederli sullo schermo del telefonino mi metteva un po’ di imbarazzo. I primi sorrisi hanno sciolto il ghiaccio ed abbiamo cominciato a lavorare. Ad un certo punto ho chiesto se avevano svolto le attività che avevo loro assegnato. Neanche il tempo di chiederlo, che un bambino si scusa: “Maestro, ho dimenticato a casa il quaderno…”. Sono rimasto qualche secondo in silenzio e poi gli ho detto: “Ma sei a casa tua! Vallo a prendere!” e lui, di tutta risposta: “Hai ragione, maestro. Vado!”. È andato dalla mamma, che ha approfittato della telecamera per salutarmi, ed ha recuperato il quaderno.
Abbiamo iniziato a correggere i lavori già fatti ed il tempo è davvero volato. Anche se virtualmente, si era ricostituita la classe, avevamo ripreso confidenza, si era ricreato quel clima che conoscevamo bene, al quale eravamo abituati e che ci mancava.
Dopo un po’ un altro bambino, impaziente, chiede di poter andare in bagno ed i compagni: “Anche qui!”. Io gli rispondo: “Sei a casa tua! Sai dov’è il bagno!”.
Per i bambini era come essere tornati davvero a scuola, col bambino che scorda il quaderno, quello che deve andare in bagno giusto mentre stai spiegando e quello che non ce la fa proprio e ti deve interrompere per forza.
La lezione stava per finire. “Quando ci rivediamo?” hanno urlato. Ed io, lì, mi sono reso davvero conto che i bambini sono sempre gli stessi, anche al di là dello schermo. Sono solo cambiate le modalità. Ti cercano, ti chiamano, hanno bisogno di te, della tua presenza e del tuo affetto. Basta che li guardi negli occhi e lo capisci.
Antonio Macchione, Istituto Comprensivo Armando Diaz, Milano