NUOVO TRAGUARDO RAGGIUNTO DAL MOVIMENTO UNITI NEL MERITO, NEL NOME DEL RISPETTO DELLA COSTITUZIONE

Scritto da il 20 Agosto 2024

Il TAR Lazio sospende la graduatoria dei “riservisti 2017”

Il Movimento Uniti nel Merito esprime la sua grandissima soddisfazione per il risultato
raggiunto grazie all’iniziativa giurisdizionale, che è stata promossa a livello nazionale a tutela
dei diritti e degli interessi delle candidate e dei candidati del concorso per reclutamento di
dirigenti scolastici, bandito con Decreto MIM n. 2788 del 18 dicembre 2023.
Nella giornata di mercoledì 14 agosto il T.A.R. per il Lazio, con diciotto distinti decreti, ha
infatti sospeso il Decreto del Ministero dell’istruzione e del merito 9 agosto 2024, n. 2187,
con cui è stata approvata la graduatoria generale nazionale della procedura di reclutamento
riservata di dirigenti scolastici di cui al DM n. 107 del 2023.

Con i medesimi decreti è stato altresì sospeso l’avviso del MIM 9 agosto 2024, prot. n.
124319, mediante il quale sarebbero stati messi a disposizione a favore dei partecipanti alla
procedura assunzionale ex D.M. n. 107/2023 n. 519 posti di dirigente scolastico nelle regioni:
Emilia-Romagna; Friuli Venezia Giulia; Lazio; Liguria; Lombardia; Marche; Piemonte;
Sardegna; Toscana; Veneto.

L’esecuzione degli atti da noi impugnati avrebbe letteralmente svuotato il contingente di posti
messi a disposizione a favore dei vincitori del concorso ordinario 2023.
È vero che tale esito sarebbe stato del tutto rispettoso delle fonti statali, che hanno istituito il
corso intensivo (art. 5, da commi 11-quinquies a 11-novies, del D.L. n. 198/2022 s.m.i.) e che
poi lo hanno elevato a serbatoio elettivo dei nuovi dirigenti scolastici (art. 12, comma 1-bis,
D.L. n. 71/2024 s.m.i.).
Con il nostro ricorso è stato tuttavia dimostrato il contrasto di tali fonti con la Carta
costituzionale.

È evidente la disparità di trattamento tra i candidati nella procedura di reclutamento ex
Decreto 2788/2023 e i candidati nella procedura di reclutamento ex Decreto 1259/2017, da
cui sono stati tratti i candidati ammessi al corso intensivo di formazione ex Decreto MIM n.
107/2023.

Sennonché costoro sono stati ammessi al corso intensivo di formazione per il solo fatto di
vantare un risalente contenzioso ancora pendente.
Come può tuttavia un ricorso pendente davanti al Giudice Amministrativo diventare
determinante nell’individuazione di figure dirigenziali apicali?
Come può la mera pendenza di un ricorso al Giudice Amministrativo assurgere a criterio
differenziale e di favore per candidati, che non hanno superato tutte le prove di un concorso
pubblico per accedere a ruoli dirigenziali?

Nel caso della procedura assunzionale, regolata dal Decreto MIM n. 107/2023, la deroga al
generale principio di concorso pubblico nel reclutamento della dirigenza scolastica è stata
quindi (illegittimamente) condizionata a una circostanza del tutto “eccentrica” rispetto
all’obiettivo di ciascuna procedura concorsuale di selezionare le migliori professionalità.
Senza contare che nell’inascoltato parere n. 103 del 15 maggio 2023 il Consiglio Superiore
della Pubblica Istruzione ha evidenziato che «le motivazioni addotte nei ricorsi sono state
riconosciute infondate nella totalità delle sentenze definitive a favore dell’Amministrazione».
Non solo. Il CSPI, oltre a censurare le manifeste lacune nella prova d’accesso al corso
intensivo, nonché lo scarso rigore del percorso formativo, ha dimostrato come la prova finale
del medesimo corso sia stato un mero pro forma, non essendo contemplata alcuna valutazione
della stessa e non contribuendo alla formazione dell’elenco graduato.

Paradossalmente, dunque, se l’avviso del 9 agosto 2024 non fosse stato sospeso dal T.A.R.
per il Lazio, sarebbero stati nominati 519 nuovi dirigenti scolastici selezionati all’esito di una
procedura assunzionale contraria al principio di concorso pubblico, nonché a discapito di
candidati più meritevoli, in quanto vincitori del concorso pubblico ordinario indetto con
Decreto MIM n. 2788/2023.

Siamo perciò fiduciose e fiduciosi che, a seguito della camera di consiglio del 5 settembre, la
sospensione degli atti venga confermata dal T.A.R. contestualmente alla sottoposizione alla
Corte costituzionale delle innumerevoli questioni di costituzionalità, che sono state da noi
prospettate nei nostri ricorsi.

Auspichiamo nondimeno che il Ministero e la maggioranza parlamentare si facciano carico
prima della ricordata udienza camerale di una soluzione che riequilibri gli interessi di tutti gli
aspiranti DS, accordandoli al superiore interesse dell’Amministrazione scolastica di
selezionare le migliori professionalità, aprendo cioè il corso intensivo di formazione anche
alle candidate e ai candidati del concorso ex Decreto MIM n. 2788/2023 che abbiano fatto
ricorso al T.A.R.


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