Matteo Garrone premiato per “Io Capitano”: “Il mio consiglio a chi vuole diventare regista”

Scritto da il 12 Luglio 2024

Si è conclusa la 14esima edizione del Social World Film Festival di Vico Equense diretta dal regista Giuseppe Alessio Nuzzo. Durante la serata, condotta da Roberta Scardola, sul Red Carpet le attrici Giovanna Sannino e Maria Sole Pollio.

Sul palco anche  Matteo Garrone che ha ricevuto il premio come “Film sociale dell’anno” per “Io Capitano”, il regista napoletano ai microfoni di LaEsse ha voluto dare un consiglio ai giovani aspiranti registi.

 

 

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Per quanto riguarda dei premi assegnati al Festival, la giuria ha tributato il Golden Spike Award come miglior film “Ninguém sai vivo daqui” del brasiliano André Ristum che si è aggiudicato anche il premio come miglior sceneggiatura, miglior regia a Guillaume Renusson per “Sopravvissuti”. Miglior Attor* vinto in ex aequo da Sebastiano Somma con il film “Il diavolo è Dragan Cygan” e Gaia Girace con il film “Girasoli”.

“Consider the Lilies” di Cristina Spina è il miglior cortometraggio internazionale. Quella di Timothé Auray per “Allegory” è la miglior regia. Alessandro Porzio vince il premio per la miglior sceneggiatura con “La mia escort”. Jamak Sotoudeh vince il premio come miglior attor* per la sua interpretazione nel cortometraggio “My name is Aseman”.

“20 giorni a Mariupol” di Mstyslav Chernov vince il premio come miglior documentario e miglior regia della nuova sezione del Social World Film Festival “La settimana della critica”, interamente dedicata al cinema del reale, votate da una giuria di critici in collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI. A Giulio Mastromauro il premio per la miglior sceneggiatura per il documentario “Bangarang”.


Per la Sezione Focus vincono “La casa di Ninetta” di Lina Sastri e “Desiré” di Mario Vezza come miglior lungometraggio e “Tilipirche” di Francesco Piras come miglior cortometraggio. “Fatima” di Sara Russolillo vince la sezione “Città del cortometraggio”. Il premio Rai Cinema va a “Marabù”, per aver raccontato una storia universale che sorprende per un finale inaspettato in cui la fiducia e l’amicizia vincono su tutto. 

 


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