MANAGEMENT: UNA SCUOLA IN FIERI
Scritto da Elena Spinelli il 31 Dicembre 2021
Una scuola o un’azienda? Non si possono confondere, anzi non si possono amalgamare, la prima è quella encomiabile istituzione educativa che da sempre forma e istruisce persone, la seconda spesso si occupa di prodotti che vengono poi distribuiti sul mercato. La scuola non eroga materiale, non produce beni di sussistenza, ma supporta le famiglie nel trasmettere quei precetti utili allo sviluppo di ciascun individuo.
In primo luogo quale differenza tra Dirigente scolastico e manager, ebbene il primo dirige, gestisce e coordina il personale scolastico, mentre il secondo svolge le stesse funzioni del primo con la differenza che ha un influente potere decisionale e pertanto si potrebbe dire che la scuola non è un’impresa atta a produrre materiale per esportarlo, non persegue le stesse azioni di una qualsiasi azienda
La stessa cambia il sistema e le finalità che si vogliono raggiungere, non è possibile paragonare l’Istituzione scolastica ad una catena di montaggio, non per sminuirne il lavoro di quest’ultima, ma bensì si discostano entrambi per dinamiche differenti, per indirizzi disparati, ma soprattutto perché il personale impiegato è chiamato a svolgere mansioni che non si accomunano e inoltre i lavoratori provengono da una formazione divergente.
La scuola non è un complesso di persone che lavorano in senso subalterno l’uno all’altro, ma in sinergia, secondo forme di collaborazione coninua, quindi è implicito che le redini devono essere maneggiate da un capo d’Istituto E’ con il Middle management che la scuola definisce il ruolo del Dirigente scolastico e quello che la 107/2015 ha definito lo staff ossia quel gruppo di persone che sostengono la leadership nell’organizzazione scolastica o meglio nella gestione del PTOF. piano triennale dell’offerta formativa.
La storia scolastica insegna che da sempre il capo d’Istituto si circonda di persone che lo supportano nella conduzione di una scuola che col tempo è diventata sempre più complessa e pertanto il management è l’insieme dell’operato che volge le proprie energie per utilizzare al meglio le risorse disponibili della scuola per raggiungere determinati obiettivi.
Uno tra questi è il successo scolastico, quindi spetta al Middle management a tradurre nel concreto ciò che viene trascritto rigidamente dalle norme. Dunque il personale scelto dal Dirigente scolastico persegue percorsi mirati a due grandi obiettivi: l’apprendimento scolastico e la formazione di numerosi studenti.
La scuola è considerata un’Istituzione complessa in quanto deve cooperare con altri enti permanenti sul territorio per il perseguimento dei suddetti obiettivi, oltretutto la scuola è complessa, perché è l’autonomia che l’ha resa tale, complessa anche per il gran numero di utenti che ne fanno parte e di conseguenza per i numerosi stakeholder che collaborano per il raggiungimento delle finalità prioritarie.
Per un efficace funzionamento della scuola la legge 107/2015,ai sensi del comma 83, ha fatto sì che il Dirigente scolastico si attorniasse di uno staff, un gruppo di persone dotate di specifiche competenze, le cosiddette funzioni strumentali che lavorano su determinate aree di intervento che vanno a congiungersi in quelli che sono gli obiettivi specifici posti da ogni Istituzione scolastica.
I recenti studi sul management fanno riferimento a teorie che riguardano il miglior sistema per poter costituire al meglio relazioni tra le varie figure e il leader organizzativo e questo si esplicita secondo fattori quali: il benessere, il clima, l’empowerment, la leadership, il sensemaking, l’apprendimento organizzativo. Questo fa pensare paradossalmente ad una catena di montaggio che metaforicamente si coniuga in un articolato agglomerato di relazioni che concorrono allo sviluppo organizzativo e progettuale della scuola.