Intervista a Giampiero Monaca: il maestro sospeso dopo la lezione all’aperto
Scritto da redazione il 29 Marzo 2021
Un maestro seduto di spalle davanti al proprio istituto: è stato sospeso dall’insegnamento per una giornata. Oggetto di contesa, un’attività all’aperto con i bambini, inizialmente considerata pericolosa, derubricata in seguito a mero vizio di forma (la mancata comunicazione alla dirigenza dell’attività organizzata). Protagonista di questo recente fatto di cronaca, è stato il M. Giampiero Monaca, ma sarebbe un peccato ridurre la figura di questo docente a un lancio di agenzia.
Incontrarlo è entrare in un vortice di idee e passione per la scuola e l’educazione. Figlio di insegnanti, legato a doppio filo al mondo dello scoutismo, un passato come grafico, Monaca ha le idee chiare su cosa proporre agli alunni della cosiddetta scuola dell’obbligo: “Si deve partire da obiettivi, strumenti e mezzi, valutando il buono. Se è buono si fa, tenendo conto dei rischi e cercando di realizzare quella attività”.
L’obiettivo più importante è quello di dare la possibilità a tutti di conoscere serenamente le diverse discipline. “Tutti devono poter esprimere la propria intelligenza. A un futuro pizzaiolo non servirà studiare la fisica come a un astrofisico, ma entrambi devono aver goduto di un approccio sereno a quella materia, così che possano tornare a gustarla da adulti, se vorranno.
Non tutto va bene per tutti, tocca alla scuola trovare la via. Una via che Monaca ha trovato nel progetto Bimbisvegl : “Nasce per essere quel posto dove i bimbi possono pensare in grande e capire come funziona il mondo. Nel tempo i nostri bambini hanno incontrato personaggi di spicco del mondo in cui vivevano rendendosi protagonisti, ed esprimendo domande di senso. Un progetto che investe la didattica, ma anche il setting scolastico: “Non c’è cattedra, solo una grossa panca sotto la lavagna, in perfetto stile agorà, un totem in un angolo della classe con funzione simbolica (un albero, dei fiori, degli alveari): lì si parla, si litiga, si fa lezione, ma lezione circolare, in una sorta di piccolo parlamento.
Il mondo scout ha lasciato la sua eredità, il design è nordico, i colori sono pensati, i materiali condivisi e gli scaffali aperti. Una modalità di insegnamento che impatta. E sicuramente, a volte, disturba la tranquilla e placida normalità di un certo modo di fare scuola. “Non le viene mai voglia di mollare il contesto della scuola pubblica e di avventurarsi in sentieri divergenti?” “No – la risposta è decisa – resto con convinzione. C’è sempre bisogno di qualcuno che ricordi che un’altra via è possibile”.
di Simona Lovati
Francesco Di 2 Aprile 2021 alle 16:17
È sempre possibile che chi fa sbagli. Questo è un paese che se nella normalità fai qualcosa in più ti saltano addosso per sbranarti come lupi. Se al contrario si accende l’idea dell’eccezionalitàdel momento, ciascuno inventa e si scoprono saperi coraggiosi.