LA SCUOLA PUGLIESE, DALLE CONTINUE ORDINANZE ALLA ZONA ROSSA
Scritto da Tiziana Di Giulio il 17 Marzo 2021
Dal 15 Marzo la regione Puglia è diventata zona rossa, con le relative restrizioni e chiusure che hanno incluso tutte le scuole di ogni ordine e grado, lasciando la possibilità di frequentare ai bambini con disabilità e con bisogni educativi speciali. Prima di questa chiusura la scuola pugliese è andata avanti a ritmo di ordinanze, dovute al crescere dei contagi, che si sono susseguite a gran velocità, diventando quasi una serie a puntate! Ma andiamo con ordine.
Il 20 Febbraio il Governatore della Puglia, Michele Emiliano ha emanato l’Ordinanza n. 56 relativa al mondo della scuola, introducendo una novità il rientro nella suddetta Ordinanza anche della Scuola dell’Infanzia, fino ad allora esclusa da ogni provvedimento, in quanto scuola non obbligatoria. L’Ordinanza n.56 è stata dettata dall’aumento dei contagi nelle scuole e soprattutto dal diffondersi in Puglia della variante inglese del Covid 19, che è molto più aggressiva. Si è quindi evidenziata la necessità di ricorrere alla DDI per le Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado, dal 22 Febbraio al 5 Marzo, in vista dell’inizio della campagna vaccinale del personale scolastico, per garantire un margine di sicurezza ed evitare che il piano potesse saltare.
Con questa ordinanza si dava la possibilità agli alunni BES, ai bambini con disabilità, a quelli che non avessero collegamento Internet e alle famiglie che avessero reali e comprovate esigenze lavorative di frequentare la scuola, avendo cura di non superare il margine del 50% delle classi e delle sezioni. Ma quest’ordinanza ha avuto vita breve poiché il Codacons di Lecce e un comitato di genitori hanno fatto ricorso al Tar e hanno vinto, quindi nel giro di due giorni l’ordinanza è stata sospesa. Ma Emiliano prontamente ha emanato un’ulteriore ordinanza, la n. 58 in cui rivedeva le modalità di frequenza degli alunni. Si garantiva la frequenza a tutti gli alunni che avessero difficoltà con la DDI e veniva spiegato che si intendeva tutelare la salute di docenti e personale scolastico, alfine di garantire il rispetto del piano vaccinale e rimettere la scuola in condizione di erogare il servizio, sempre rispettando tutte le precauzioni contenute nei Protocolli sanitari. L’ordinanza n. 58 aveva validità dal 24 Febbraio al 14 Marzo e nonostante ci sia stato un nuovo ricorso al Tar è stato rigettato, poiché le motivazioni della nuova
Ordinanza erano comprovate e pertinenti all’aumento dei casi nelle scuole e soprattutto non si poteva rischiare che il piano vaccinale saltasse. Due Ordinanze nel giro di pochi giorni, entrambe sorrette da valide motivazioni che però non sono state recepite e non hanno incontrato l’approvazione delle famiglie, cosa è andato storto? Non essendo una persona con competenze di politica, statistica e medicina lungi da me giudicare l’operato di Michele Emiliano e dei suoi stretti collaboratori, mi vengono però spontanee due riflessioni… .
La prima, come mai la Scuola dell’Infanzia, che non è stata mai toccata da provvedimenti, in cui i bambini non indossano dispositivi di protezione e non c’è alcuna possibilità di garantire il distanziamento tra gli stessi, sia stata inserita nell’Ordinanza, creando scompiglio nelle famiglie, nelle stesse scuole (che hanno dovuto esaminare le richieste di frequenza pervenute) e nelle docenti, che si sono trovate alcune con sezioni vuote e altre con un buon numero di bambini in presenza.
La seconda è perché se si voleva davvero cautelare i docenti e assicurarsi che il piano vaccinale non avesse intoppi, non si è adottata per tutte le scuole di ogni ordine e grado la DAD, senza creare disparità di trattamento, almeno per i giorni precedenti al vaccino. Da docente e da genitore ho constatato che quest’Ordinanza ha creato malumori, sollevato polveroni e polemiche, perché alla fine non ha garantito il servizio scolastico a tutti e la reazione è stata che i genitori l’hanno impugnata, dimostrando che questo modo di gestire la scuola, da parte delle autorità competenti in Puglia, ha stancato!
Mi conforta vedere come i bambini stanno vivendo e reagendo alla situazione, venendo a scuola sempre con entusiasmo e condividendo con noi docenti la sensazione di un’apparente normalità, che effettivamente non c’è. Certo, dietro a tutto questo c’è il lavoro delle famiglie, che in molti casi sono riuscite a non caricare i figli di ansie e preoccupazioni, ma c’è anche il lavoro dei docenti, che ogni giorno, non fanno mancare la giusta accoglienza, il sorriso, un modo di porsi empatico e coinvolgente, per cui davvero ci sentiamo dentro a una bolla, piena non solo di protocolli di sicurezza ma anche di gioco, risate, spensieratezza, che permette di preservare il benessere dei bambini, di cui tanto si parla nelle Indicazioni Nazionali 2012.
Ad oggi buona parte dei docenti, me compresa, sono stati vaccinati, ci auguriamo che sia un primo passo verso la normalità, certo non abbassando la guardia, in questa lunga battaglia contro il Covid19 e ci auguriamo che tutti non dimentichino che la scuola sta facendo la sua parte, sia in presenza che a distanza, attivandosi per garantire agli alunni il diritto all’istruzione. Ricordando ciò che afferma Don Milani : ” Spesso gli amici mi chiedono come faccio a fare scuola e come faccio ad averla piena….Sbagliano la domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare scuola, ma solo di come bisogna essere per poter fare scuola. Non è questione di metodi, ma solo di modi di essere e di pensare ” . E allora cerchiamo tutti di vivere tranquillamente la scuola in Puglia, pur nel delicato momento che stiamo attraversando… almeno fino alla prossima Ordinanza!