Consumi di sostanze psicoattive nella popolazione studentesca
Scritto da Antonio Alfano il 27 Dicembre 2020
Il 33,6% degli studenti italiani, lo dice il rapporto ESPAD, ha fatto uso di sostanze psicoattive illegali nel corso della propria adolescenza. In numeri sono circa 900mila attori di una problematica delicata, da non sottovalutare, che per essere analizzata nell’insieme delle sue componenti sociologiche e ambientali, richiede l’impegno costruttivo di un confronto aperto tra docenti, studenti e genitori, con il supporto di una informazione non solo emotiva, ma anche scientifica. I dati che pubblichiamo sono stati elaborati da ESPADRItalia, un gruppo di studio che analizza da oltre un decennio i comportamenti a rischio e l’uso di sostanze illegali tra la popolazione studentesca, compresa tra i 15 e i 19 anni. Il rapporto è allarmante: ragazze e ragazzi che frequentano le scuole italiane secondarie e di secondo grado hanno dichiarato, in percentuali differenziate, aderendo volontariamente al progetto ESPAD, di essere consumatori di alcol, di tabacco e di droghe illegali, di essere dediti al gioco d’azzardo e all’uso distorto e maniacale dei social, di praticare uno stile di vita trasgressivo e autolesionista . Una tendenza che, in Europa, accomuna tanti adolescenti. Lo studio ESPADRItalia rientra nel progetto European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs , conosciuto come progetto ESPAD.
L’ultimo rapporto del progetto ESPAD si basa su un’indagine praticata tra la primavera e l’autunno del 2019, in 35 paesi europei, inclusi 25 Stati membri dell’UE ed è stato reso pubblico a novembre 2019. Il rapporto è pubblicato in PDF, in collaborazione con l’ agenzia europea per le droghe (OEDT). È in lingua inglese ed è scaricabile dal sito omonimo. Al progetto hanno collaborato 99. 647 studenti, che hanno risposto a un questionario anonimo, dando informazioni sulla propria esperienza sull’uso di sostanze psicoattive, come tabacco, alcol, droghe, sostanze inalanti, nuovi farmaci psicoattivi.
Nel questionario rientrano l’uso dei social, giochi on line e l’azzardo. Nel rapporto è presente un riassunto delle tendenze rilevate nel periodo compreso tra il 1995 e il 2019. Sul sito sono disponibili, sempre in lingua inglese, ben 13 pubblicazioni e 7 questionari che documentano il lavoro svolto durante i 25 anni del progetto Nel questionario 2019 è stato inserito anche l’uso della sigaretta elettronica, in aumento esponenziale. Resta elevato l’uso di alcol tra gli adolescenti, con una media di oltre il 79% degli studenti. Comunque il consumo non raggiunge i picchi del 2003, mentre aumenta il consumo di cannabis. Per oltre il 51,9% degli studenti, il consumo della sostanza è iniziata tra i 15 e i 16 anni.
Tra i dati inseriti nel rapporto risulta che quasi 74mila studenti hanno fatto uso di cocaina, almeno una volta, mentre in 10mila dichiarano di farne un consumo frequente. Sono 38mila gli studenti che hanno fatto uso di eroina, il 66,1% l’ha fumata, il 33% l’ha assunta per via iniettiva e il 32% per via intranasale. Molti di questi studenti, l’83%, ( circa 67500) hanno dichiarato di aver assunto anche altre sostanze stupefacenti stimolanti, come amfetamine, ecstasy, GHB, MD e MDMA.
Il 76% degli studenti che hanno consumato allucinogeni ha riferito che riesce a procurarsi facilmente queste sostanze. Il 79% ha indicato i luoghi dove potrebbe reperirle: il 56,9% si rivolgerebbe al mercato di strada, il 49% a uno spacciatore, il 44,1% in discoteca e il 39,6% durante i concerti. Quasi il 20% ha dichiarato di servirsi di canali illegali sul Web, l’11,9%, ha dichiarato di aver reperito le sostanze stupefacenti attraverso internet. In positivo dal rapporto viene fuori che Il 32,9% degli studenti che hanno consumato allucinogeni nel 2018 considera molto rischioso provare ad usare queste sostanze.
Da decenni le organizzazioni criminali, onde evitare l’inserimento delle proprie sostanze psicoattive nelle tabelle delle sostanze proibite, producono in continuazione nuove formule chimiche che non fanno altro che rimpastare, se non peggiorare il loro grado di tossicità. La Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche (FICT) presente da oltre trentacinque anni in 16 Regioni d’Italia con 42 Associazioni ed Enti di Solidarietà sociale riporta, sul proprio sito, un dato preoccupante: negli ultimi 5 anni i minori in carico al servizio sanitario per problemi di dipendenza sono più che raddoppiati, mentre Linda Lombi, sociologia delle relazioni e dei processi educativi e di cura dell’Università Cattolica , dichiara «un adolescente su due, fra i 15 e i 19 anni, saprebbe procurarsi cannabis in 24 ore». Insomma una problematica critica, quella del consumo di droghe tra la popolazione studentesca, non solo italiana. Per chi intendesse approfondire l’argomento riportiamo due link utili allo studio del fenomeno: www.espad.org , presente in oltre 40 paesi europei, il più grande progetto di ricerca transnazionale sul consumo di sostanze negli adolescenti nel mondo coordinato, in Italia, presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche. C’è anche L’ OEDT ( www.emcdda.europa.eu ), un’agenzia decentrata dell’Unione Europea, con sede a Lisbona che fornisce a gli Stati membri informazioni affidabili e comparabili sulle droghe e sulle tossicodipendenze e loro conseguenze. Fonte dei dati: Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Fisiologia Clinica – Sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari (IFC-CNR)
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