Un mondo di diritti

Scritto da il 25 Novembre 2020

Diritto al nome, all’istruzione, alla libertà di pensiero e di opinione, diritto alla casa, al lavoro… a volte ho l’impressione che siano solo parole, urlate al vento. Mi rendo sempre più conto delle ingiustizie che molti sono costretti a subire.

In occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra ogni anno il 20 novembre, in classe ho avviato la discussione ed è scaturito un bel confronto. I bambini si rendono conto della differenza fra il bene e il male e la esprimono senza mezzi termini: “Non è giusto che quel bimbo lavori” ha detto uno “E com’è pericoloso, per quel bambino, girare per la spiaggia a vendere il cocco” ha continuato un altro.

Ho fatto vedere loro una raccolta di foto scattate quando partecipai ad un’esperienza di volontariato in Repubblica Dominicana ed abbiamo ragionato sulle somiglianze e le differenze. Abbiamo fatto parlare le immagini e, insieme, ci siamo interrogati, cercando di trovare un senso anche dove un senso non c’è.

Sono stato attento a non scendere nella retorica del “quanto siamo fortunati noi” per far capire, invece, cause, effetti e conseguenze di scelte sbagliate, per far emergere la vera storia, quella dei padroni e delle vittime che, anche se in modo diverso, continua ancora oggi.

Ho scelto come slogan della giornata una frase che mi sta molto a cuore e che, credo, renda bene il mio pensiero: “El racismo mata el amor”. I bambini hanno subito inteso: “Io gioco con tutti” ha detto uno.

I bambini sono il futuro ed io spero che sapranno costruire un mondo pieno di colori e di sfumature, dove ognuno venga visto per ciò che è e non per ciò che appare.


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