Insegnamenti speciali: l’inclusione sempre e comunque

Scritto da il 13 Novembre 2020

Viviamo tempi difficili… tempi complicati… i cambiamenti sono all’ordine del giorno e saranno sempre maggiori le difficoltà a cui il nostro sistema scolastico andrà incontro.

Il nostro sistema scolastico spesso tralascia ciò che invece dovrebbe essere il primo pensiero di ogni organo burocratico della scuola: L’ACCOGLIENZA DI UN ALUNNO CON BISOGNI SPECIALI!

Questo non accade quasi mai… anzi se proprio dobbiamo dirlo… tutto questo viene tralasciato spesso dal Ministero in primis. Ma cosa si può fare per avere una scuola completa… dove la burocrazia non sia la tomba di tutto?

La soluzione credo che ancora sia ben lungi dall’essere trovata. Ogni anno si paventano soluzioni che poi puntualmente non arrivano e i corsi specifici per l’insegnamento specializzato sono sempre più costosi presso le Università. Senza poi pensare al fatto che se ci sono insegnati con la così detta specializzazione…vengono subito reclutati e quindi esauriscono in fretta.

Cosa può fare il sistema scolastico per ovviare a queste palesi ed ovvie difficoltà che da sempre esistono?

Innanzitutto ogni insegnante dovrebbe fare dei corsi per i bisogni degli alunni…cosa che spesso avviene ma non con la frequenza e la costanza che in realtà si dovrebbe avere da parte del corpo insegnante.

Non tutti gli alunni hanno bisogno di un sostegno vero e proprio… spesso bastano accorgimenti e piani personalizzati per far loro amare lo studio.

Un’emozione positiva, un ambiente sereno senza dubbio aiuterebbero l alunno ad affrontare in maniera più efficace l ‘apprendimento stesso.

Per affrontare tutto questo però non è necessario solo ed unicamente formare un singolo insegnante che si occupi del singolo caso, ma serve formare tutti gli insegnanti su metodi diversi a seconda dell’alunno che ci si ritrova davanti.

Si chiama scuola dell’empatia, quella che mi piacerebbe si trasmettesse da docente a docente…Tu insegnante devi attuare un metodo adatto per far apprendere un argomento nel migliore dei modi…nel modo più positivo possibile…perché quella traccia di positività faccia riaffiorare un’informazione appresa nel modo esatto.

Quindi l’inclusione deve esserci in toto, con tutto ciò che concerne…. Certo è uno sforzo immane per l’insegnante ma se c’è veramente da grandi soddisfazioni sia al docente che all’ alunno che ne beneficia.

In conclusone si può affermare che ogni alunno ha del potenziale se ha un insegnante, che lo sa individuare che lo sa estrarre nel migliore dei modi.

Mi sono trovata spesso ,durante i miei anni come insegnante di sostegno, a dover dimostrare cosa potessi fare alle famiglie e soprattutto ai colleghi, ma quello che è veramente un ‘insegnante lo si misura con il progresso che fa il proprio alunno.

Un piccolo passo può voler dire invece che si è arrivati ad un obiettivo veramente inimmaginabile.

OGNI BAMBINO DEVE AVERE UN INSEGNANTE CHE CREDE IN LUI. Questo è il mio motto e lo sarà smpre…

CRISTINA SASSO

Foto di Pexels da Pixabay 


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