Tre domande a… Laura Orsolini

Scritto da il 27 Ottobre 2020

“Play”. Forse qualche anno fa non avrei colto subito il significato di questa parola, né avrei saputo decifrare i quattro simboli colorati che spiccavano sulla copertina di un libro che da subito ha attirato la mia attenzione.

La quarta di copertina mi ha convinto che quello potesse essere il libro giusto per i miei tredicenni, avviati alla terza media. Amore, amicizia, mistero, famiglia e un passato che ritorna, in un libro davvero trasversale, uno young adult che può appassionare genitori e figli. Proposta come lettura per l’estate, il testo ha incontrato il favore di tutta la mia classe. Oggi, con vero piacere, ho incontrato l’autrice, Laura Orsolini, alla quale ho posto tre sulla lettura e sulla scuola.

La lettura e la scuola: due mondi in antitesi? Davvero la scuola, come alcuni sostengono, allontana dalla lettura?

La scuola, come in tutti i posti di lavoro, dipende molto dagli insegnanti, che sono uno diverso dall’altro. Lavoro con tanti docenti bravissimi che appassionano i ragazzi alla lettura interagendo con loro, creando booktrailer, organizzando incontri con gli autori, inventandosi giochi per non annoiare mai i loro studenti. Non direi che la scuola allontana alla lettura, per lo meno non le scuole che frequento io.

Play e il mondo della scuola: cosa ha da dire Vasco, il protagonista del racconto, ai docenti? I Vasco che quotidianamente siedono ai nostri banchi di cosa avrebbero bisogno secondo lei?

I docenti della classe non si scelgono, i professori di ripetizione invece sì. Vasco ha un legame speciale con Aurelio Sarti, prof di ripetizione di matematica e fisica e non è legato ai suoi insegnanti. Non sempre si riesce a creare un buon rapporto tra la classe e i docenti perché siamo umani e abbiamo simpatie e antipatie “a pelle”. I Vasco che siedono tra i banchi avrebbero bisogno di più affetto. I ragazzi sentono se c’è del bene nell’aria e si trovano a loro agio quando si possono fidare. Hanno bisogno di un alleato, non di un nemico.

Laura Orsolini a metà strada tra il decalogo di Pennac dei “diritti del lettore” e i consigli di Gianni Rodari su “come far odiare la lettura”. Se dovesse dare tre suggerimenti per incentivare la lettura tra i ragazzi quali sarebbero?

1 . Leggi quello che vuoi. Va benissimo anche la Gazza o i fumetti o le parole delle canzoni che ami di più. 2. Prendi il personaggio peggiore del libro che stai leggendo e immagina che sia la persona che in questo momento non sopporti. Ti aiuterà a sfogarti senza fare del male a nessuno. Vendetta, tremenda vendetta! 3. Crea il booktrailer del libro che ti è piaciuto di più. Il cellulare può essere anche una fonte di grande ispirazione artistica e magari un giorno potresti diventare il nuovo Tornatore!

Simona Lovati


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