MASCHERINA, TI CONOSCO…
Scritto da redazione il 24 Ottobre 2020
Se c’è un oggetto che caratterizza quest’anno scolastico direi che è la mascherina. Ci ha accompagnato in aula fin dal primo giorno di scuola. È diventata, nostro malgrado, un’inseparabile compagna di classe.
Non sto a descrivervi com’è stata vissuta dai bambini, soprattutto i primi giorni. Nonostante i genitori avessero dotato i bimbi di mascherine coloratissime, disegnate, di marche particolari… il fastidio era il medesimo e, spesso, le mascherine scendevano sotto il naso o, addirittura, scivolavano a terra.
Col passare dei giorni devo ammettere che i bambini si sono abituati a portarla e, a volte, è anche stata complice di qualche marachella…
Un giorno, mentre spiegavo, ad un alunno è scappato uno sbadiglio, ed io: “Ma stai sbadigliando?” ed il bambino, prontamente: “Mi tiro su la mascherina, così non mi vedi!”.
È proprio vero: i bambini sanno stupirti, sempre.
Da oggi, nuove disposizioni. C’eravamo ormai abituati a portarla per spostarci, ma almeno al banco eravamo liberi di respirare. Ora la mascherina va indossata da alunni e docenti per tutto il tempo di permanenza nell’edificio scolastico. Devo ammettere che è difficile anche per me. Stamattina stavo facendo un dettato… e non riuscivo a leggere. Avevo gli occhiali completamente appannati!
Anche i bambini si sono un po’ lamentati. Quelli che indossano gli occhiali faticavano a scrivere, qualche goccia d’inchiostro è colata dalla penna stilografica, qualche lettera è finita un po’ oltre le righe del quaderno, ma soprattutto a qualcuno mancava un po’ l’aria. Una corsa in cortile durante l’intervallo ha aiutato ad affrontare le ultime ore della mattinata.
Siamo in emergenza, lo sappiamo bene, ma cerchiamo comunque di trascorrere al meglio le nostre giornate, continuando a vivere il più serenamente possibile e non facendo prevalere paure e allarmismi. Il pericolo c’è, ma possiamo affrontarlo con prudenza, coraggio ed un bel sorriso, seppur celato da una mascherina.
Antonio Macchione
paola Di 24 Ottobre 2020 alle 18:11
Hai scritto bene quello che si vive alla primaria.