Oggi vi parlo di edu-didattica. Cosa è? E perché è importante?
Scritto da redazione il 21 Ottobre 2020
In classe io, voi, noi docenti siamo una persona sola, noi e i nostri allievi dentro le aule.
Nelle scuole di formazione per insegnanti e nelle università vi sono specialisti disciplinari e specialisti in pedagogia o psicologi che rafforzano la suddivisione astratta, in relazione al mestiere del docente, tra pedagogia e didattica. Noi questa suddivisione astratta, che ha senso per scopi formativi, la superiamo con l’edu-didattica, un concetto basato su pratiche che nascono nelle aule e che vogliamo descrivere per farne emergere il grande potenziale.
L’edu-didattica si fonda principalmente su due binomi da una parte relazione e gestione / dall’altra apprendimento e didattica.
Gli assunti dell’edu-didattica in sintesi sono i seguenti.
- L’insegnante è una persona sola che, al contempo, deve avere la capacità di gestire insieme in ogni classe e in ogni lezione: relazione / gestione e apprendimento / didattica.
- Relazione / gestione e apprendimento / didattica sono parte unica di un processo che porta alla motivazione e all’apprendimento nell’allievo.
- I 4 fattori chiave coesistono e si rinforzano positivamente. Gli uni senza gli altri non sono efficaci e portano alla perdita dell’attenzione e del controllo in classe o alla paura negli allievi.
- Didattica senza apprendimento, senza relazione e senza gestione => genera noia, scarsa motivazione, vuoto, ansia
- Relazione da sola senza gestione / apprendimento / didattica => genera frenesia, gioco e in breve tempo noia
- Gestione e didattica senza relazione e senza apprendimento => portano a disciplina rigida, rabbia, nessuna motivazione
- Apprendimento e relazione senza gestione / didattica=> comportano il rischio di mancanza di regole, nessuna differenziazione (ognuno apprende come a quando vuole) e in genere vantaggi solo per gli allievi migliori.
- Non si possono risolvere problemi gravi di apprendimento o di gestione senza operare al contempo su questi 4 fattori.
- La didattica in edu-didattica deve essere variata e deve fare uso di metodologie e di tecniche diversificate.
- Obiettivo dell’edu-didattica è prima di tutto l’apprendimento e il suo fine ultimo l’apprendimento.
- Dopo ogni fase della lezione chiedersi e verificare con strumenti formativi “quanto hanno appreso gli allievi?” e “da dove ripartiamo nelle fasi e nelle lezioni successive?”
- Alcuni approcci e metodologie si adattano meglio di altre al concetto di edu-didattica, ma vanno alternate a tutte le metodologie.
Per quanto riguarda questo ultimo punto, pensiamo e prepariamoci ad alternare validi metodi deduttivi ad altre forme di lezione o a metodologie come la “flipped classroom[1]”, io la chiamo “leggo o ascolto prima e discuto dopo”, il “lavoro per percorsi didattici orientati al progettuale”, “la risoluzione di situazioni problema” che integrano naturalmente aspetti dell’edu-didattica.
Queste metodologie o queste forme di lezione più aperte contengono in sé tuttavia una contraddizione. Per essere efficaci si devono basare sulla fiducia nell’allievo e sulla sua autonomia, e possono essere pertanto utilizzate solo in un contesto didattico chiaro e ben strutturato e in cui vige rispetto delle regole di convivenza sociali e di quelle scolastiche.
Solo se gestiamo bene la classe possiamo utilizzare con flessibilità tutte le metodologie anche quelle più aperte e informali come il lavoro per progetti o la flipped classroom.
Una buona relazione e gestione sono basilari per una didattica aperta e variata.
Inoltre nella direzione opposta tutte le ricerche dimostrano che tutti in contesti informali, specialmente quelli progettuali o laboratoriali, favoriscono a migliorano la relazione tra docente e allievi[2]. Canale YouTube: Cambiamo la scuola anche dal basso
[1] Nordahl, 1998.
[2] Potestio, 2017.
Miriano Romualdi Docente e ricercatore SUPSI DFA
Attivo nelle abilitazioni dei docenti