Disturbo Specifico dell’Apprendimento
Scritto da Sonia Sofia il 19 Ottobre 2020
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono una serie di difficoltà in ambito scolastico, presentate da bambini normalmente scolarizzati, in assenza di patologie neuromotorie, cognitive, psicopatologiche e/o sensoriali. Il disturbo può interessare uno specifico dominio di abilità distinte come l’apprendimento della lettura ( dislessia ), della scrittura ( disortografia ), della grafia( disgrafia ) o del calcolo ( discalculia ).
Disturbo è un’alterazione di una particolare funzione; Specifico riguarda uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale e A pprendimento coinvolge la lettura, la scrittura e il calcolo.
Una caratteristica rilevante nei DSA è la comorbilità. È frequente accertare la compresenza nello stesso soggetto di più disturbi specifici dell’apprendimento o di altri disturbi neuropsicologici (come l’ADHD, disturbo dell’attenzione con iperattività) e psicopatologici (ansia, depressione e disturbi della condotta).
I Disturbi associati ai DSA sono:
o Alterazioni del linguaggio (dal 30% al 70% dei casi. Comprendono forme diverse, dal Ritardo Semplice del Linguaggio ai Disturbi Specifici del Linguaggio);
o Disordini della lateralizzazione (in circa il 30% dei DSA); o Difficoltà nell’orientamento spaziale e temporale (disturbi che riguardano le abilità visuo-percettive-motorie, l’organizzazione dello spazio grafico, l’orientamento del corpo nello spazio, l’organizzazione di sequenze);
o Problemi emotivo-motivazionali sviluppando spesso una cattiva immagine di sé, perdono la fiducia nelle loro possibilità di miglioramento, finiscono per credere che non ci siano soluzioni al loro problema.
La Comunità Scientifica Internazionale è d’accordo nell’individuare le cause dei DSA nella presenza di anomalie congenite in alcune aree cerebrali (disfunzioni neurobiologiche). La struttura cerebrale e le connessioni neuronali necessarie all’elaborazione dell’informazione si sviluppano in modo diverso dalla norma: non si tratta di una mancanza ma di un processo diverso. Tali deficit hanno cause diverse, non sono di carattere lesionale, ma congenite e coinvolgono il substrato neurobiologico interessato nei processi di lettura, scrittura e calcolo.
Queste difficoltà compaiono nei primi anni di scuola e la capacità di osservazione degli insegnanti assume un ruolo fondamentale, specie nella Scuola dell’Infanzia e nella Scuola Primaria. La definizione di una diagnosi di DSA avviene alla fine dalla seconda Primaria per il processo di insegnamento delle abilità di lettura e scrittura e alla fine della terza Primaria per le abilità di calcolo. La presa in carico e la precocità degli interventi riabilitativi sono fondamentali per la riduzione dell’entità del disturbo nel rendimento scolastico e nella prognosi. Al raggiungimento di questi obiettivi devono contribuire più figure professionali. Il pediatra tiene conto degli indicatori di rischio alla luce dei dati anamnestici, accoglie i segnali di difficoltà scolastiche significative riportate dalla famiglia e la indirizza agli approfondimenti specialistici (neuropsichiatra, lo psicologo e il logopedista).
PROCEDURA
1. Prima visita di accoglienza, raccolta anamnesi e valutazione delle problematiche presentate;
2. Somministrazione dei test in due – tre giornate;
3. Stesura della diagnosi di inclusione/esclusione della sindrome dislessica;
4. Restituzione della diagnosi alla famiglia con comunicazione dell’esito dei test.
di Sonia Sofia