Dov’è finito il libero arbitrio? La mente decide prima dell’anima
Scritto da redazione il 11 Ottobre 2020
L’esercizio dei diritti di libertà e la dignità umana
Tra filosofia ed educazione civica
La libertà è uno dei bisogni essenziali dell’uomo ed uno degli argomenti filosofici più trattati di sempre.
È un concetto che spesso ripeto,a voi alunni, perché sono convinta, che alla vostra età, non ci sia cosa più naturale che aspirare alla massima libertà.
Possiamo affermare con una certa sicurezza che la libertà assoluta, quella che ideologizza la nostra mente, non esiste; non esiste come esattamente non può esistere la felicità assoluta. Per quanto ci si sforzi di essere completamente liberi, dipenderemo sempre da qualcosa o qualcuno.
Il lavoro che facciamo, la società, le regole anti covid, la stessa aria che respiriamo non ci concede quanto la libertà assoluta richiederebbe, pur vivendo nel migliore dei modi possibili.
I concetti di libertà e libero arbitrio hanno assunto significati diversi a seconda delle epoche in cui sono stati trattati, ma è quando si cerca di materializzare quei concetti che diventa tutto più difficile.
“L’ uomo si sente libero nella misura in cui può amare le cose e gli esseri da cui dipende: per esempio quando vive in ambiente a lui consono, quando esercita un mestiere che risponde alla propria vocazione interiore, etc. Viceversa, sperimenta una sensazione di coercizione e schiavitù quando è vincolato, per via delle necessità dell’esistenza, a funzioni o a persone che gli ripugnano. Così, quando rivendichiamo la nostra libertà non è l’indipendenza assoluta che domandiamo: è la facoltà di passare da una dipendenza che rifiutiamo a una dipendenza che ci attrae. La libertà non è altro che la capacità di scegliere tra due obbedienze”.
Gustave Thibon, il filosofo contadino.
Persino la Costituzione ha dedicato un posto fondamentale con l’art. 13 alla libertà.
“La libertà personale è inviolabile”
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria.
E poi ancora:
E` punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.
L’esercizio dei diritti di libertà, ha innalzato la dignità umana, ma nella storia, la libertà è stata intesa in modi diversi: con l’Illuminismo è stata esaltata, divenendo la condizione universale di tutti gli uomini, in quanto cittadini del mondo, senza alcuna distinzione di razza, sesso, e classe sociale.
Nell’antichità, la libertà era considerata dai Greci, popolo a cui si deve la democrazia , come una condizione essenziale per poter vivere nella «polis» (la città intesa come primo nucleo sociale, come comunità-stato), da cui erano esclusi, però, schiavi, donne e forestieri.
Nel Medio Evo, invece, la libertà, secondo la concezione cristiana, rappresentava la possibilità dell’uomo, in quanto creatura di Dio, di scegliere tra il bene ed il male, in contrapposizione ai sostenitori della Riforma protestante, secondo i quali l’essere umano era completamente subordinato a Dio, quindi sostanzialmente non libero.
Si ravvisa perciò una visione dell’umanità che vive in una dimensione estranea rispetto a quella naturale; da una parte la natura come concepita come priva di finalità e libertà, dall’altra l’uomo, considerato come essere operante in una dimensione di libertà.
E come la si potrebbe definire questa dimensione che trascende quella naturale se non libero arbitrio?
Alla domanda “Cos’è il libero arbitrio?” la maggior parte delle persone risponderebbero probabilmente la libertà di scegliere cosa fare in una determinata circostanza. Questa risposta non è sbagliata, anche se un po’ limitata per risolvere una concezione così determinante per la storia e lo sviluppo dell’umanità. Infatti il concetto del libero arbitrio è precedente all’avvento del cristianesimo, sebbene esso abbia trovato nell’ambito del pensiero filosofico e teologico cristiano un terreno infinitamente fertile di discussione e dibattito, nel corso dei secoli.
Dunque il libero arbitrio, OLTRE AD ESSERE NEI MATERIALI DELLA CONTRORIFORMA è la condizione di pensiero in virtù della quale ogni individuo può determinare in assoluta autonomia la finalità delle proprie azioni. Nessuna forza esterna che entra in gioco, nessuna entità superiore che regge le fila del destino. Ogni aspetto dell’agire e del pensare di un uomo si riduce a un atto di volontà.
E se queste scelte arbitrarie fossero il risultato di una combinazione di fattori puramente genetici?
La messa in dubbio di una delle certezze più consolidate del genere umano – quella di possedere un libero arbitrio – è oggi più che mai attuale.
E voi cosa ne pensate?
LA LIBERTÀ E IL LIBERO ARBITRIO ESISTONO?
Che cos’è la libertà?
Aristotele diceva:“Solo chi ha superato le sue paure sarà veramente libero”
Buon pensiero!
Raffaella Solano