Didattica a distanza, quarantena e anno Rodariano

Scritto da il 5 Ottobre 2020

Il nuovo anno scolastico è appena iniziato, tra tante regole e nuove sfide v’è quella di riprendere le fila del discorso interrotto dalla quarantena, ripreso con la famigerata dad. Tra anatemi, retorica della presenza senza alternativa e critiche condivisibili sul gap educativo creato dal divario digitale, è necessario riconoscere che la DAD è stata un’esperienza di didattica emergenziale dalla quale trarre indicazioni valide per l’anno in corso. Come afferma Gino Roncaglia “Infatti una scuola inclusiva non è una scuola che rinuncia alle tecnologie perché così gli studenti sono tutti nelle stesse condizioni; un atteggiamento del genere non aiuterebbe affatto a ridurre le diseguaglianze: al contrario abdicherebbe a una delle missioni della scuola, che è colmare gli svantaggi e non far finta che non esistano, preparare le studentesse e gli studenti alla società che li aspetta, e non ad una versione idealizzata della società-tutt’altro che perfetta- in cui hanno vissuto i loro padri e i loro nonni.[1] Aggiungiamo che l’introduzione della DDI (didattica digitale integrata) da parte del ministero dell’istruzione dovrebbe guardare a quell’esperienza cogliendone i buoni risultati, criticandone i fallimenti, guardando alle cause e non riducendo il tutto ad un rifiuto di stampo ideologico.

Tentando di recuperare le esperienze autentiche prodotte e separandole da una idea di dad come esclusiva didattica frontale online racconto del nostro felice incontro con il gruppo del Movimento delle Piccole scuole di Indire durante i mesi di chiusura per pandemia mentre ci accingevamo a celebrare l’anno del centenario della nascita di Rodari, grazie ad un progetto transdisciplinare tra lettura, grammatica dell’errore e approccio laboratoriale attraverso la tecnica-arte dell’origami[2]. L’uso della tecnica dell’origami si presta molto bene per creare percorsi formativi stimolanti che hanno il pregio di produrre apprendimento significativo.  La rimodulazione indispensabile ci ha visto impegnate nella ricerca di una metodologia che usasse le ICT come risorsa per l’apprendimento non come ostacolo o distrazione, mezzo di distanza sociale. Ecco che la scelta è ricaduta sulla metodologia della scrittura collaborativa, memore della formazione fatta al Laboratorio di Cenci-Mce e grazie al supporto del gruppo di ricerca di Indire.  Lo strumento scelto è stata una piattaforma di collaborazione su cui tutte e tutti potessero apportare il proprio contributo. Video asincroni e in diretta streaming per piegare insieme origami che facessero da scenografia alla storia, documentari sulla riserva di Canale e immagini per il video trailer della storia.

Il compito era arduo e il risultato difficile, i mezzi spesso inadeguati e le competenze ancora o in parte da sviluppare. Eppure quel senso di spaesamento, di distanza da colmare è stato riempito dalla fantasia. La classe IF della secondaria dell’Istituto comprensivo di Manziana-Canale Monterano si è cimentata nella narrazione di una storia dal sapore rodariano Una Gorilla a Canalecon l’intento di descrivere il proprio paese, il presente problematico ma soprattutto con l’obiettivo di affrontare le sfide del futuro, far nascere riflessione dall’osservazione euristica della natura, benché non in presenza o dal vivo. L’educazione ambientale, le tematiche della sostenibilità, l’etimologia scientifica, lo studio laboratoriale della geometria tramite origami si sono uniti all’arte di far nascere storie da un binomio fantastico del favoloso Gianni. Un progetto reso possibile grazie all’adesione all’iniziativa nazionale di Indire-Piccole Scuole dal titolo Spaesi: per un atlante di geografia fantastica , Scritture in rete intorno alla Grammatica della fantasia di Gianni Rodari.

Allenare le giovani generazioni all’utopia, tra geografia e lingua, tra scienza e narrazione con l’intento di non perdere la relazione con la comunità e lo spazio locale nel periodo di lockdown e conseguente didattica a distanza. Ne è uscito un racconto lungo 40 pagine e un video trailer con immagini della Riserva e animazione con origami.

La presentazione del progetto via webinar è visibile all’indirizzo di Piccole scuole-Indire alla data della registrazione del 28 Maggio. La progettazione metodologica invece è visibile nel webinar del 16 Aprile

Ripercorrendo le storie di Pianoforte Bill, Un mondo in scatola (Novelle fatte a macchina, Einaudi) e Una torta in cielo del maestro di Omegna la quarantena si è fatta meno dura. Scrivere del fiume Mignone, delle cascate della Diosilla della nostra Riserva è stato come riscoprirci parte di un territorio da preservare, anche a distanza. “E se volete sapere come finisce aspettate la pubblicazione!” a cura di Indire. Le ragazze e i ragazzi di IF e le prof.sse Filomena Taverniti e Barbara Sbrega, Istituto comprensivo di Manziana Secondaria di primo grado, plesso di Canale Monterano (RM).

Filomena Taverniti, Canale Monterano (Roma)


[1]Gino Roncaglia, Cosa succede a settembre? Scuola e didattica a distanza ai tempi del COVID-19, EditoriLaterza Roma 2020

[2]Barbara Sbrega, Mezzi cubi…un percorso intero! in AA.VV. Dinamiche educative e didattica con l’origami, vol. 2, Centro diffusione origami, www.origami-cdo.it

Foto di Julia M Cameron da Pexels


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