Le relazioni umano-sociali

L’uomo è “un animale sociale” , diceva l’antico filosofo greco Aristotele, da solo non darebbe che scarsi risultati perché la sua forza maggiore proviene dalla cooperazione, e cioè dalla vita sociale, in cui le energie si sommano, le volontà si fondono, le attività di ciascuno si esplicano nella possibilità di profittare delle attitudini proprie e degli altri. Le relazioni umane si instaurano fin dal momento in cui ci troviamo a muoverci in quell’area naturale che è la “comunità” e , in modo particolare, all’interno della scuola che è una società in miniatura, in essa si trasferisce la società con le classi sociali che vi vengono rappresentate, infatti negli stessi banchi seggono, l’uno vicino all’altro , il figlio dell’operaio e dell’agiato professionista e dove il dialogo può essere vissuto come scelta condivisa per chiarire ed interpretare le idee, quelle idee che portano al rispetto della realtà e alla stima del sapere, della verità, delle abilità comunicative-relazionali.

Le competenze relazionali e comunicative, indicano, le capacità del docente di attivare una comunicazione efficace, capace di avviare più facilmente e più efficacemente un apprendimento significativo. Il docente è capace di comunicare con i discenti e utilizza tutti i linguaggi per favorire l’apprendimento. In questo senso, ricade sotto la responsabilità del docente la capacità di stabilire rapporti affettivi significativi, creando un positivo clima d’aula, manifestando interesse e nutrendo fiducia nei propri alunni; ma deve anche saper relazionarsi con il dirigente, i colleghi, i genitori, le agenzie formative; quindi , occorre saper lavorare in équipe e favorire il lavoro di squadra apportando ognuno il proprio contributo culturale con il proprie specifiche competenze .

Infatti, il rapporto del Dirigente Scolastico con i docenti è la relazione più importante e decisiva nella scuola dell’autonomia, soprattutto rispetto all’attività didattica svolta dai docenti stessi. Spetta al Dirigente un compito importante correlato al fattore umano e relazionale nei processi operativi di ogni realtà organizzata quale la valorizzazione delle risorse professionali dei docenti. Di riflesso i docenti sono spesso demotivati perché non adeguatamente valorizzati individualmente e come gruppo. E’ pertanto necessario in un ambiente formativo come la scuola che siano potenziate e riconosciute le funzioni, attraverso l’esercizio di una leadership diffusa, il bisogno crescente di una struttura organizzativa circolare e partecipata, intesa come punto di forza. Il dirigente deve possedere sia la cultura pedagogica che organizzativa , entrambe fortemente correlate. Infatti, l’ambiente formativo è definito da connotazioni valoriali identificate e riconosciute: centralità della persona e dello studente, ricerca e innovazione didattica, e senso di appartenenza. Ai fini della formazione umana, la famiglia e la scuola devono coordinare ed integrare la rispettiva opera educativa.

La scuola promuove, ed esercita insieme alla famiglia, la propria funzione educativa proprio attraverso la promozione della libertà sostanzialmente intesa come luogo del dialogo. Infatti, cura​l’atmosfera dell’incontro e lo stile del rapporto reciproco, connota la sapienza educativa di chi si prende cura della persona e si fa carico di agevolare la sua maturazione attraverso l’acquisizione della fiducia nella vita. Avviene per questo che la scuola si fa famiglia e la famiglia a sua volta, si fa scuola per diventare cellula viva della società civile del grande organismo che è lo Stato. Il docente deve tener presente la finalità umana e civile che deve perseguire, se perdesse di vista questa finalità, l’educazione cederebbe di avere valore e l’individuo sarebbe privato dei mezzi per poter procedere nella vita, che è regolata da leggi sociali e morali. A presto!

Rosa Rega

Foto di Riccardo Bresciani da Pexels