Stress da covid 19 nei nostri ragazzi: Come aiutarli?
Scritto da redazione il 3 Agosto 2020
“Nascere non basta, è per rinascere che siamo nati. Ogni giorno”
Pablo Neruda
Non è stato, né è facile per noi tutti, figli del XXI secolo, sicuri e spavaldi nelle nostre certezze, accettare il disorientamento seguito all’espandersi di un nemico silenzioso, minaccioso, invisibile: il covid 19, il famigerato coronavirus.
Si può quindi comprendere come in adolescenti e giovani questo periodo, da cui sembra ancora non riuscire a evadere, possa aver determinato fenomeni particolari. Difficile uscirne senza che lo spirito dei nostri ragazzi, la loro mente, non sia stata per così dire “graffiata” da sentimenti particolari.
Le loro certezze, la loro padronanza del mondo spesso esasperata, ma connaturata ad un periodo “spavaldo” della vita umana, si sono talvolta come bloccate. Un cristallo terso che si incrina non potrà di certo tornare trasparente come prima.
Ed infatti, leggendo e seguendo situazioni di cronaca di questo periodo, mi sono resa conto che da un lato gli adolescenti e i giovani hanno avuto, dopo la “liberazione”, una sorta di euforia collettiva, che li ha portati a fenomeni di libertà estrema, dimenticando ogni precauzione, come a volersi nuovamente impadronire del mondo e delle sue gioie, a loro ingiustamente sottratte.
Altri adolescenti, invece, hanno risentito in modo più intimo della situazione, lasciandosi prendere dalla paura e dall’ansia dell’incognita.
Lo stress è qualcosa di subdolo. Non si può consentire che si insinui nella mente dei ragazzi, lasciando un segno che potrebbe influenzare scelte future.
Cosa fare allora, per aiutarli? Se c’è un messaggio che da quando sono entrata a contatto di adolescenti e giovani, non mi stancherò mai di lanciare, è quello di venire loro incontro: hanno bisogno di essere ascoltati e guidati, soprattutto quando sono in crisi o “arrabbiati”.
Se c’è l’esaltazione, quindi, parlare di equilibrio: tutto nella vita si può affrontare e superare, se riusciamo a frenare gli impulsi.
Come invece è opportuno parlare ai ragazzi, disorientati dall’ansia “che ruba il presente”, proprio per la loro ri-nascita, di valori perduti.
Far comprendere che è quasi necessario provare il male per determinare il bene, che è inevitabile passare attraverso il buio per riscoprire la luce, quella che prima non si apprezzava.
Il grande Dante ha dovuto percorrere il tenebroso cammino nell’Inferno, poi quello grigio del Purgatorio, per arrivare finalmente al mare di luce del Paradiso.
Ecco perché questa esperienza di vita difficile, se riusciamo a “usarla” nella maniera giusta, può aiutarci a far riscoprire ai nostri ragazzi “il bello della vita”: l’amore, la famiglia, l’amicizia, l’affetto solidale ormai dimenticato, la musica, arte senza mediazione che arriva al cuore di tutti, l’onestà morale e la solidarietà.
Aiutiamoli parlando loro di valori forse dimenticati nell’attesa di un giorno migliore.
Facciamo in modo che il mito di Proserpina, la dolce fanciulla sottratta da Plutone alla madre Demetra, che ritorna una volta all’anno sulla terra per portare la luce e l’armonia nella natura, si rinnovi fra i giovani. L’esperienza di un periodo così particolare, che parte dal lockdown, cioè dalla chiusura e dalla paura, e che ritorna alla luce, può diventare una importante lezione di vita per i ragazzi.
Essi capiranno, attraverso le nostre parole rasserenanti, la nostra maturità di giudizio, che si può, si deve tornare a vivere nella maniera giusta.
Si può, anzi si deve pensare all’arte ed alla musica, pause positive nello stress, per rivivere la gioia e la bellezza.
Si può, anzi si deve, dare spazio alla creatività ed al sano divertimento, per riscoprire il valore della giovinezza e della vita.
Si possono e si devono vivere le emozioni, come si può e si deve tornare alla gentilezza nei rapporti umani.
Aldo Masullo, profondo filosofo napoletano da poco scomparso, ebbe a dire a proposito del coronavirus: “E’ come una guerra”, aggiungendo subito dopo: “Bisogna opporre una resistenza attiva. Resistere è anche un’esperienza di dignità”
Non c’è, per i nostri giovani, migliore lezione di dignità di questo resistere e rinascere.
Angela Procaccini
OLIMPIA NIGLIO Di 4 Agosto 2020 alle 12:20
Un antico motto cinese dice che chi costruisce castelli e si chiude, perirà. Chi affronta la vita e costruisce nuove strade, prospererà.
E’ proprio qui la RINASCITA. Trovare nella nostra liberà il coraggio di aprire nuove strade e di costruire tutti insieme un mondo migliore. Auguro a tutti i giovani di aprire nuove strade e di non perdere questa straordinaria opportunità che la vita ci offre ogni giorno. Noi siamo nati per ESSERE per noi e per gli altri.
Renato Occhiuzzi Di 5 Agosto 2020 alle 16:03
Condivido la tua analisi… le tue considerazioni, il tuo modo come aiutare i giovani comunque disorientati è quello che hai indicato. Aggiungerei che, oltre che a dialogare con loro a seconda di come hanno reagito, dobbiamo essere noi adulti a dare l’esempio di come si affronta una situazione comunque drammatica come questa. Dialogare con loro mostrandoci sempre positivi e determinati . È una battaglia dura, ma va affrontata.
Simonetta Lamberti Di 5 Agosto 2020 alle 16:48
Molto giusta e appropriata la riflessione