Adotta un gelso

Scritto da il 19 Luglio 2020

A partire dall’anno scolastico 2011/2012 il Museo di Cisterna d’Asti, capofila della Rete Museale Roero Monferrato ha promosso il progetto “Adotta un gelso”.

Finalizzato al censimento dei luoghi in cui erano presenti i gelsi e al ripopolamento degli stessi, per ricreare almeno in parte l’antico paesaggio agrario, nel corso di questi anni il progetto ha coinvolto numerose scuole del Roero, una’area compresa tra Astigiano e Albese, in Piemonte.

La  geografia del territorio, nel passato, era parcellizzata in appezzamenti con colture differenziate. La scelta, da parte dei contadini (in piemontese i particular) di diversificare le produzioni agricole era dettata dall’esigenza di preservare da eventi atmosferici avversi almeno una parte del raccolto. Ecco perché le famiglie contadine possedevano appezzamenti distribuiti su tutto il territorio comunale, anche in zone lontane dall’abitazione. L’accostamento di colture diverse faceva sì che il particular (contadino che possedeva piccoli appezzamenti di terreno) fosse custode, inconsapevole, di un sapere ecologico antico. La presenza ecotoni – le zone di transizione tra due o più realtà biologiche diverse –  garantisce, infatti,  una varietà di organismi viventi maggiore rispetto alle aree monocolturali.

Questo paesaggio agrario era caratterizzato dalla presenza diffusa del gelso, pianta fondamentale nell’economia contadina, usata come “termi” (confine) tra i terreni, come ombreggiante per gli animali da tiro (che all’albero venivano legati) e per il riposo dei contadini. Essenziale per l’allevamento del baco da seta, produzione che consentiva alle famiglie di avere degli introiti  prima dei raccolti estivi.

A quasi dieci anni dalla nascita del progetto, la scuola dell’infanzia di Cisterna d’Asti continua a produrre e a distribuire gelsi: alle famiglie dei bambini frequentanti, alle scuole che negli anni scorsi sceglievano il museo come meta dei loro viaggi di istruzione o a realtà esterne che accolgono la proposta. Il progetto ha coinvolto non solo l’Associazione Museo Arti e Mestieri di un tempo (che gestisce un museo etnografico nel paese), la Rete Museale Roero Monferrato  e l’Ecomuseo delle Rocche  e le famiglie; grazie alla collaborazione con il territorio, alcune aziende vitivinicole hanno  deciso di adottare le piante coltivate dai bambini e di metterle a dimora. In alcuni casi, come quello delle “Cantine Povero”, sono stati realizzati dei cartelli che illustrano il progetto, inseriti all’interno di  un ammirevole e lungimirante percorso (Equilibrio Natura) per tutelare la biodiversità e il bosco nel Roero come zone cuscinetto per la vita di flora e fauna, per contrastare la CO2 prodotta, per preservare il paesaggio naturale.

La mappatura delle geolocalizzazioni delle piante ha permesso di realizzare il “sentiero dei gelsi”, visionabile AL SEGUENTE LINK, che viene aggiornato in tempo reale con le nuove “adozioni”.

Tiziana Mo


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