Una scuola sempre più multietnica

Oggi dobbiamo riflettere criticamente sulle problematiche educative che la società multiculturale pone alla scuola. Da un po’ di tempo nei banchi di scuola si nota con maggiore frequenza la presenza di etnie diverse. Da questa premessa è nata una nuova problematica, che riguarda la difficoltà di alunni stranieri ad inserirsi nel nostro tessuto socio- educativo.

L’immigrato entra a far parte di un gruppo dove spesso perde la propria singolarità. Per risolvere questo problematica educativa si devono superare i pregiudizi, che si creano tra le etnie diverse presenti nelle nostre aule scolastiche, quindi è cura del docente e degli operatori scolastici abbattere queste frontiere di indifferenza e di ostilità. Pertanto esiste la necessità di rivedere il sistema dell’istruzione pubblica, che ancora centrato sull’esaltazione della civiltà e della storia del paese ospitante.

Bisogna quindi riuscire ad elaborare una didattica che consente di promuovere nei giovani la capacità di accoglienza e rispettare le differenze; elaborare metodi per l’educazione degli adulti immigrati bisognosi di essere riconosciuti come persone con una propria individualità esperienziale e qualità, che solitamente non gli riconosciamo, abbattendo le cosiddette distanze “orizzontali” (storia, tradizione); distanze “verticali” ( il ruolo nella società di provenienza difficilmente viene mantenuto in quello di immigrazione, partecipando così ad uno shock culturale che provoca una fatica culturale, che implica una convivenza con l’instabilità, provvisorietà nella questione del cambiamento).

Proprio per queste trattazioni teoriche, bisogna usare nuove metodologie nelle lezioni, costruire schematicamente un percorso o un progetto per l’inserimento di alunni immigrati nella scuola italiana. Perché la scuola come istituzione primaria è una dei soggetti deputati alla formazione dell’individuo, tra i tanti obiettivi educativi, alla luce delle nuove realtà emergenti vi è l’interculturalità intesa come apprendimento alla convivenza e alla relazione sociale.

Giuseppe Iacomino

Foto di Alissa De Leva da Pixabay