Dantedì: prima giornata internazionale dedicata a Dante

Scritto da il 1 Maggio 2020

Nel mezzo della settimana arriva il Dantedì. Prima giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri.

Da oggi, il 25 marzo entra ufficialmente a far parte di una corposa lista di ricorrenze culturali atte a celebrare l’estro creativo e il vasto patrimonio artistico della nostra nazione.
In particolare, questa celebrazione assume tratti alquanto consistenti e significativi, andando a scomodare nientemeno che il padre fondatore della lingua italiana: Dante Alighieri.
Era, infatti, il 25 marzo del 1300 (secondo alcune scuole di pensiero, invece, l’8 aprile dello stesso anno) quando il Sommo Poeta, perdendosi nella famosa “selva oscura”, diede inizio al suo viaggio nell’aldilà, attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.
Recentemente istituito dal Consiglio dei Ministri, in vista del 700° anniversario dalla morte di Dante Alighieri, che si celebrerà il prossimo anno, il Dantedì vuole rendere omaggio al celebre autore per mezzo di eventi che coinvolgono scuole, musei, biblioteche e luoghi della cultura.
A partire dalle ore 12:00, un tam-tam di appuntamenti esclusivamente online, nella piena osservanza delle misure adottate per l’attuale stato di emergenza, animerà la giornata con performance, letture in streaming e pillole social, tutte contraddistinte dagli hashtag ufficiali #Dantedì e #IoleggoDante.
“Questa prima edizione avviene in un momento particolarmente difficile”, ha osservato Dario Franceschini, Ministro per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo. “Le tante iniziative già previste si spostano sulla rete. Per questo rivolgo un appello agli artisti: il 25 marzo leggete Dante e postate i vostri contenuti. Dante è la lingua italiana, è l’idea stessa di Italia. Ed è proprio in questo momento che è ancor più importante ricordarlo per restare uniti”.
Il Padre della lingua italiana, nemmeno a farlo apposta, sposerà così il moderno linguaggio dei social network, beffandosi di sette secoli di storia che non l’hanno minimamente invecchiato, anzi, citando lo stesso Dante, “i costumi e le mode degli uomini cambiano come le foglie sul ramo, alcune delle quali vanno ed altre vengono”.
Mai, come in questo particolare e delicato momento storico, le nostre stesse radici culturali si fanno ancora di salvezza e, almeno per una giornata, l’unica corona che vogliamo immaginare, è quella d’alloro, posta sul capo del Sommo Poeta.

Lara Zen


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